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Francesco Righetti Gladiatore Borghese in Bronzo Roma 1809
Francesco Righetti Gladiatore Borghese in Bronzo Roma 1809. Opera neoclassica firmata e datata da Francesco Righetti (1749-1819) noto artista romano, fonditore della Fabbrica di San Pietro e bronzista al servizio di Antonio Canova.
La scultura in bronzo è appoggiata su basamento in legno ebanizzato moderno e riproduce il Gladiator Borghese, capolavoro della scultura greca rinvenuto casualmente vicino a Roma nel 1609 ridotto in 17 frammenti. La sua denominazione deriva dall’essere appartenuta sino al 1808 alla collezione Borghese per essere venduta poi a Napoleone Bonaparte ora al Museo del Louvre di Parigi.
Il Gladiatore, in equilibrio nello spazio, è ritratto nel gesto di proteggere se stesso, dall’attacco dell’avversario, con il proprio scudo che un tempo era attaccato al braccio sinistro in guardia. La perfetta interpretazione dell’anatomia del corpo umano con l’esaltazione dei muscoli e l’armonia della figura ne fanno uno dei più importanti modelli della scultura Neoclassica.
Francesco Righetti nacque a Roma l’11 giugno del 1749 da una famiglia di origine riminese. Nel 1780 risiedeva in via della Purificazione, quando ebbe il figlio e futuro associato Luigi (che diventerà, insieme al padre come si dirà di seguito, fonditore del Canova). Nel 1783 ottenne la patente di argentiere ma la sua attività come fonditore risaliva a qualche anno prima. Nel 1781 gli vengono commissionate alcune copie di statue dall’antico a grandezza naturale per la dimora olandese del banchiere Henry Hope, l’anno dopo due di esse fecero l’oggetto dell’attenzione di Pio VI. Nel 1786 è registrata una sua importante commissione per la Russia. Molti modelli delle sue opere si ritrovano nel catalogo a stampa che fece pubblicare in francese nel 1794, indirizzato Aux Amateurs de l’Antiquité et des Beaux Arts.
Nel 1805 diventa capo della Fonderia Vaticana in sostituzione di Giuseppe Valadier che aveva rinunciato spontaneamente alla sua carica. Fu uno dei più importanti bronzisti romani. Artista di estrema perizia, si cimentava nella produzione di bronzi tratti dalla statuaria antica, tanto ammirata all’epoca, che venivano ricercati dai viaggiatori del Grand Tour. I suoi bronzi, benché ridotti rispetto ai modelli, mantengono sempre un carattere scultoreo e un senso di grandiosa monumentalità che va al di là della mera decorazione.
Il coronamento della carriera di Francesco Righetti è sicuramente la fusione del grande cavallo per il monumento di Carlo III del Canova a Napoli i preparativi per la quale iniziano nel giugno del 1816. Vi lavora con grande passione e impegno e dopo l’esito eccelso della realizzazione del cavallo, si trattiene per qualche mese nella città partenopea, ma poco dopo si ammala e parte per Roma il 26 settembre dove morirà il 25 novembre di quello stesso 1819.
Firmata e datata F. RIGHETTI F.ROMAE 1809 sul bordo frontale della base, mentre sul retro, sul bordo della base vi è incisa una iscrizione in lingua tedesca che attesta la donazione dell’opera ad un funzionario di Amburgo nel 1905.
La scultura si presenta in buono stato di conservazione, poggia su base rettangolare moderna in legno ebanizzato, ornata da applicazioni di fregi dorati, decorati con motivi neoclassici.
Le misure elencate si riferiscono alla scultura sulla base, la sola figura in bronzo è alta 33,4 cm x 34,7 x 18.
La scultura ha una splendida patina scura originale, intatta in ogni sua parte ,ad eccezione di un piccolo segno in corrispondenza dell’incisione in tedesco sulla base.
In corrispondenza della coscia anteriore destra, la gamba in appoggio, si rivela una minima incoerenza nella giunzione del getto della gamba e quello del corpo.
Periodo: 1800
Dimensione Articolo:
altezza: 42,6 cm
larghezza: 38,5 cm
profondità: 22,4 cm
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