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Aurelio Bossi Busto di Donna in Marmo Bianco
1.200,00€
Aurelio Bossi Busto di Donna in Marmo Bianco firmato alla base sul fronte con piedistallo in pietra serena moderno. Il viso è modellato mentre i capelli sono appena abbozzati. Italia 1930-1940 circa.
Aurelio Bossi (Monticelli Pavese, 20 luglio 1884 – Bergamo, 21 ottobre 1948) ha studiato all’Accademia di Brera ed è specializzato in sculture in vari materiali (legno, marmo, fusioni in bronzo). Sue opere sono esposte presso la Pinacoteca di Brera, al Duomo di Milano si trova la Statua del Cardinal Borromeo mentre due busti adornano la facciata della cappella dell’Ospedale di Niguarda. Ha svolto la sua attività a Milano principalmente negli anni tra le due Guerre mondiali. Ha esposto le sue opere alla Biennale di Venezia dal 1919 al 1939.
Periodo: 1900
Dimensione Articolo:
altezza: 41 cm
larghezza: 23 cm
profondità: 20 cm
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La scioltezza del modellato di questa composizione, la linea deformante delle tre figure femminili rese quasi slegate dalla realtà anatomica, ma di forte impatto emotivo, spirituale, sono caratteristiche che ci inducono a collocare la scultura al secondo decennio del Novecento, alle correnti simboliste degli anni '20.
Bianchi Giuseppe (Como 1864 - 1944) partecipò all'Esposizione Nazionale a Brera del 1922 con una scultura in marmo "Care Rimembranze". Sono note inoltre alcune sue opere, comparse recentemente nelle vendite pubbliche e presenti nelle Raccolte d'Arte dell'Ospedale Maggiore di Milano.
Busto in Bronzo Dora Bassi 1970 di Alessandro Manzoni ritratto a mezza figura, con papillon ed espressione compiaciuta. La fusione in bronzo ha una bella patina scura ed è montata su di un cubo in marmo nero ed è firmata sull'angolo destro del colletto del cappotto Bassi 1970. In perfetto stato di conservazione.
Opera dell'artista DORA BASSI (1921-2007), scultrice e pittrice friulana, è stata protagonista e testimone dei principali movimenti artistici del secondo dopoguerra. Iscritta all'Accademia di Belle Arti di Firenze (1939) e di Venezia (1941-1944) sotto la guida di Felice Carena e di Giuseppe Cesetti apprende la lezione del Novecento italiano e la funzione plastico-costruttiva del colore. Nell'immediato dopoguerra aderisce al Neorealismo, nato da una costola del tramontato Fronte Nuovo delle Arti e successivamente al gruppo 'Numero' di Firenze che raccoglie i maggiori esponenti dell'astrattismo. Negli anni sessanta apre a Udine lo studio-laboratorio per realizzare sculture e bassorilievi in terracotta, più tardi in bronzo, ferro, acciaio per vari committenti pubblici e privati. Docente di scultura all'Accademia di Brera (1971-1991) partecipa a programmi sperimentali di rinnovamento della didattica. Alla costante produzione artistica e all'attività espositiva in Italia e all'estero, Dora Bassi affianca anche un intenso lavoro di studio e di ricerca sull'arte contemporanea. Scrive per riviste e cataloghi, si dedicata a valorizzare figure di artiste poco note in Italia come Charlotte Salomon, Leonor Fini, Leonora Carrington, Remedios Vaaro, Georgia O'Keffe, Jenny Holzer. Presiede fino al 1991 il gruppo DARS (Donna Arte Ricerca e Sperimentazione). Dagli anni Ottanta il suo codice stilistico contamina pittura e scultura, approdando infine a una pittura di grande raffinatezza tecnica. Si spegne a Udine nel 2007.
Un Busto Virile in Alabastro firmato Tabacchi. La figura maschile è rappresentata a mezzo busto, vestito elegantemente in abiti di fattura ottocentesca e reca la firma Tabacchi nel bavero posteriore del cappotto. La scultura antica è realizzata in alabastro e poggia su base circolare in legno tornita ed ebanizzata.
Buono lo stato generale di conservazione, proviene da una dimora privata milanese.
Questa scultura figurativa risale alla prima metà del 1800 e potrebbe trattarsi di un'opera giovanile dello scultore Odoardo Tabacchi, uno degli scultori lombardi più importanti dell’Ottocento, autore di alcuni dei monumenti più significativi come il Cavour di Milano, il Garibaldi e il Frejus di Torino, l’Arnaldo da Brescia a Brescia, il Michelangelo di Varese oltre a numerose sculture funerarie.
E. Sala Venere Dormiente in Bronzo, scultura ottocentesca di Venere seminuda. La figura poggia su di una base in marmo nero rettangolare. Raffigura Venere dormiente con la testa appoggiata su di un grande cuscino completamente nuda, coperta dal solo lenzuolo in prossimità del bacino.
Nella parte sinistra troviamo la firma in stampatello "E. Sala" riferita all'autore del modello Eliseo Sala 1813-1879, importante pittore e scultore milanese. La scultura si presenta in buono stato di conservazione.