Testimonianze di antichi fasti e di sontuosi ricevimenti, i lampadari antichi spesso necessitano di essere riportati agli antichi splendori attraverso un attento intervento di restauro, capace di riportare alla luce il tesoro di cristallo, ferro battuto e ottone nascosto sotto la polvere.
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Possiedi un complemento d’arredo per l’illuminazione e vuoi metterlo a norma? Ghilli Antichità può restaurare un lampadario antico o d’epoca in vostro possesso.
Stile antico, tecnologia moderna
L’obiettivo principale di qualsiasi intervento di restauro è quello di riportare l’oggetto – sia esso un lampadario, un dipinto o un mobile – al suo antico splendore nel rispetto della sua natura originaria. Eliminare le tracce lasciate dal tempo, ripristinare parti mancanti.
Ogni lampada antica possiede caratteristiche intrinseche che la rendono unica; il restauro di un lampadario significa applicare tecniche e operazioni che mirano non solo a riportare un’opera d’arte in uno stato funzionale, ma garantire la conservazione nel tempo e allungare perciò la vita del lampadario, opera d’arte con carattere unico.
Oltre la funzione di illuminare un ambiente, il lampadario svolge anche un’importante funzione di arredo. È fondamentale quindi che gli aspetti estetici vengano rispettati nella stessa misura di quelli funzionali.
Restaurare per conservare significa riportare in uno stato iniziale un manufatto, nel totale rispetto della sua storia e della sua struttura, senza apportare mutamenti di carattere estetico. Quindi la manutenzione significa ripristino della funzione principale del manufatto, in questo caso, trattandosi di lampadari antichi, la funzione è illuminazione.
L’obiettivo del restauro conservativo è di ripristinare non modificare l’estetica di un lampadario; lo scopo è anche quello di risanare e mettere a norma. Infatti, un aspetto fondamentale è la bonifica tecnica di un oggetto connesso alla corrente elettrica per poter fruire della sua funzione in totale sicurezza.
C’è da dire che un aspetto importante da prendere in esame prima di decidere gli interventi nel restauro è l’autenticità dell’opera, salvaguardare ciò che ha valore storico, ripristinando la materia e non l’immagine.
Ristrutturare dal punto di vista estetico un lampadario non significa adattarlo ai propri gusti, ma piuttosto ripristinarlo allo stato originale quindi. Per lampadari di grande valore non si tratta di una rivisitazione estetica, ma di un ripristino e inserimento di elementi mancanti. Tutte le attività che hanno lo scopo il ripristino estetico del lampadario devono tenere conto dell’età del manufatto con cui si ha a che fare, il valore intrinseco e quello artistico, valutando attentamente ogni operazione, i materiali e le tecniche che andranno usate.
Ogni intervento su un opera d’arte dev’essere riconoscibile e reversibile, quindi l’aggiunta di elementi mancanti deve essere immediatamente individuabile e migliorare l’aspetto estetico del lampadari, senza snaturarlo o intaccare la riconoscibilità, lo stile, l’armonia degli elementi che lo costituiscono.
Inutile dirlo, i materiali usati per il ripristino estetico devono essere compatibili e inseriti nel contesto prendendo in calcolo anche l’eventuale rimozione, in vista di restauri futuri.
Affidatevi sempre a professionisti ed esperti del restauro dei lampadari antichi e ai loro consigli; Ghilli Antichità offre servizi professionali di restauro per lampade e lampadari antichi: dalla pulitura delle parti alla ristrutturazione dell’impianto elettrico alla sostituzione dei pezzi mancanti. Ghilli Antichità garantisce, attraverso attenti e delicati interventi di restauro, la consolidazione, il recupero e il ripristino dei lampadari antichi in vostro possesso.
Intorno al medioevo l’illuminazione artificiale veniva usata in luoghi di culto quindi candelabri, lampadari e lampade facevano parte dell’arredo liturgico. Le lampade medievali sono spesso di forma circolare, rettangolare o a croce, sospese da catene o fasce, con motivi decorativi geometrici.
Il fusto rigido con bracci che si diramano del lampadario in stile gotico lo rendono imponente, attributo rafforzato anche dai materiali di realizzazione prediletti tra cui ferro, ottone e bronzo. I colori prediletti sono quelli scuri, come molti dei complementi d’arredo dell’età gotica, mentre le decorazioni sono poche, motivi floreali e foglie.
I lampadari rinascimental hanno una forma originale, che li rende molto riconoscibili: un cerchio di metallo retto da molte catenelle e luce unica. Solitamente realizzati in ferro battuto, i lampadari rinascimentali sono i primi complementi di illuminazione che si arricchiscono di elementi puramente decorativi realizzati in vetro o pietre dure.
I primi lampadari in cristallo nascono nel Cinquecento, quando il cristallo di Boemia e in seguito, il vetro di Murano, danno vita a pregiati lampadari. Contrariamente a quello che si possa pensare, il cristallo viene inizialmente usato non per la sua funzione decorativa, ma perché può amplificare la luce prodotta dalle candele. Nel Seicento il cristallo di rocca, varietà incolore di quarzo, vede una crescente popolarità nel uso per la realizzazione dei lampadari.
Nel settecento il lampadario viene nuovamente profondamente trasformato; importanti e imponenti, spesso con molti bracci, i lampadari del Settecento sono realizzati in ferro e bronzo e sono spesso arricchiti da elementi in legno dorato, cristallo e argento.
Nel Settecento però la vera star è il lampadario in vetro di Murano, oggetto che assolve la funzione primaria di illuminare ma che, sopra ogni aspetto, riesce a catturare lo sguardo non solo per la sua indubbia bellezza, ma anche per la complessità di realizzazione e per la ricchezza cromatica.
Il lampadario in vetro di Murano è una rivoluzione e riesce a sollevare l’arte del vetro della laguna, limitata parzialmente a fine Settecento dal cristallo di Boemia; le combinazioni cromatiche limitate solo dalla fantasia dei maestri artigiani, le grandi dimensioni e la possibilità di usare forme e motivi allora all’avanguardia, rendono il lampadario in vetro di Murano unico ed inimitabile.
L’epoca vittoriana vede il ritorno del lampadario in cristallo che, imponente e sobrio, inonda di luce i grandi salotti neo-barocchi. Motivi a fiori e foglie d’acanto, bracci larghi ritorti e grandi dimensioni, rendono il lampadario in stile vittoriano l’elemento centrale di design delle grandi residenze, con elementi che anticipano lo stile del lampadario neoclassico del Novecento.
La funzione decorativa del lampadario viene alquanto limitata nel Ventesimo secolo. Le lampade esaltano meno l’aspetto estetico e la lussuosità dei materiali per fare spazio alla praticità. L’introduzione della luce elettrica a fine 800 offre leggerezza al lampadario e lo trasformano in un oggetto di uso comune, non più riservato alle classi borghesi. Le forme cambiano anche in base ai gusti, lampade e lampadari vengono realizzati industrialmente, veri oggetti di design che seguono i più importanti trend del Secolo.
Arrivano nel Novecento anche le snelle e pratiche appliques che offrono luce diffusa o in punti strategici degli ambienti, creando atmosfera in base ai gusti e alla tipologia degli ambienti.
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