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Carlo Domenici Ritorno alla Stalla
750,00€
Carlo Domenici Ritorno alla Stalla dipinto ad olio su tela del pittore Carlo Domenici (Livorno 1897 – Portoferraio 1981), raffigurante tre cavalli con due stallieri che li riportano alla stalla (come indicato in un’etichetta nel retro del dipinto quale titolo dell’opera) nei pressi di un casolare nella campagna livornese.
In buono stato con qualche minima caduta di colore, 1970 circa.
Periodo: 1900
Dimensione Articolo:
altezza: 67.5 (50) cm
larghezza: 87 (70) cm
profondità: 5.5 cm
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Fausto Pratella Paesaggio Costiero Napoli 1920 bella veduta dipinta ad olio su tela di un paesaggio costiero animato da barche e personaggi sulla costa. In buono stato di conservazione, questa marina di Napoli si presenta priva di cornice, firmata e datata in basso a sinistra.
Fausto Pratella (Napoli 1888 - 1946) Nato a Napoli nel 1888, segue i corsi all’Accademia, anche se gli rimarranno fondamentali gli insegnamenti del padre e l’esempio pittorico di Giuseppe Casciaro. Trascorre gran parte della sua vita a Milano, distinguendosi tra gli artisti della “Famiglia Artistica Milanese”. Pittore paesaggista, inizia la sua attività espositiva nel primo decennio del 1900 a Napoli, per poi partecipare, con assiduità, alle più importanti manifestazioni artistiche nazionali: a Torino alla Promotrice di Belle Arti nel 1931 e nel 1932; a Milano nel 1920, 1922 e 1923 (Esposizioni nazionali) e alla Permanente nel 1924, 1930, 1931, 1932, 1933; alla Biennale di Venezia nel 1930 e alla Quadriennale romana nel 1931. Muore a Napoli nel 1946.- Collezione Lenini Pavia;
- Bozzetto del dipinto esposto a Venezia nel 1928, pubblicato sul catalogo della mostra veneziana di quell'anno (XVI esposizione) vdere ?? n. 51 tra le illustrazioni.
- expertise scritta a biro di un perito romano non leggibile
Coppia di Capricci Architettonici a Tempera realizzati nella prima metà del 1900 in modo rapido e deciso da un anonimo pittore. In entrambe le tempere vi è un fortissimo senso decorativo pieno di citazioni desunte dall'antichità classica; le architetture in rovina infestate dalla vegetazione sono utilizzate come quinte teatrali di un paesaggio immobile animato da figure di memoria settecentesca.
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