Pittura Etiope con La Leggenda della Regina di Saba composizione polittica su quattro registri ciascuno di sei riquadri con didascalie in  lingua amarica importata da un diplomatico durante l’occupazione italiana in Etiopia. La leggenda narra della Regina di Saba che incontra il Re Salomone e dalla loro unione nasce il Re Menelik. Si tratta di una scena suddivisa in ventiquattro riquadri bordati da una cornice nera a loro volta suddivisi in quattro registri; ogni riquadro ha una didascalia. Nel primo registro: sacrificio della pecora al pitone; prendono accordi; si macina il grano; la pecora da sacrificare al posto del figlio primogenito; mentre lo divora; mentre si spiegano. Nel secondo registro: nominato Re; mentre brindano; la morte del Re; nominata Regina; invia una lettera a Re Salomone; il messaggero va da Salomone. Nel terzo registro: la lettera viene consegnata; hanno ricevuto la risposta; lei riceve la risposta; la Regina va dal Re Salomone; durante il viaggio in barca; all’arrivo. Nel quarto riquadro: quando si incontrano; quando brindano; quando si uniscono; quando terminano; quando le consegna l’oro; quando rientra. Questa tela è dipinta nei toni dell’ocra, del verde e del blu e misura cm. 87.5 x 119.7. La tela è montata su di un telaio  bordato da un copri filo ebanizzato e risale agli Anni Trenta o Quaranta. Sono presenti delle minime lacerazioni.

Le figure umane, sono caratterizzate da proporzioni della testa e del corpo non realistiche e raffigurate in posizioni statiche. Questo senso di fissità e la narrazione in successivi capitoli in ambienti domestici, rendono le pitture facilmente intellegibili e suggestive.

Un aspetto particolarmente affascinante dell’arte etiopica era la sua adesione all’espressione di una verità oggettiva, indipendente dal tempo e dallo spazio. I soggetti sono rappresentati in quelli che sono considerati la loro vera forma immutabile. Al culmine della sua perfezione stilistica, l’arte etiope rinunciò all’illusione di volume, profondità e prospettiva.