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Estasi con Amorini
3.000,00€
Estasi con Amorini dipinto di formato ovale entro un campo rettangolare verde dipinto con tecnica mista, a tempera ed acquerello. Il dipinto ritrae il sogno, l’estasi di una donna distesa nel cielo ed attorniata da tre amorini intenti ad accudirla mentre un quarto sembra piangere in disparte. Un gioco di morbidi panneggi nei toni verde, blu, rosso e giallo raccorda tra loro le figure di questa allegoria dell’estasi.
Il dipinto è stato foderato ed è stata coperta la firma apocrifa di Domenico Morelli in basso a destra.
Italia, seconda metà 1800. Si presenta sotto vetro, entro splendida cornice moderna intagliata e dorata.
Periodo: 1800
Dimensione Articolo:
altezza: 28.6 / 52 cornice cm
larghezza: 38 / 60 cornice cm
profondità: 5 cm
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Felice Zennaro, conosciuto anche come Leppa, nasce l'8 ottobre 1833 a Pellestrina in provincia di Venezia. La sua prima formazione artistica avviene all'Accademia di Venezia, dove presumibilmente conosce Natale Schiavoni, all'epoca già stabilitosi definitivamente nella città lagunare. Successivamente Zennaro è a Milano, all'Accademia di Brera, allievo di Giuseppe Bertini, studi interrotti di sovente per poter combattere volontario nelle guerre d'Indipendenza contro l'Austria, delle quali lascia a testimonianza dipinti a soggetto patriottico quale La Battaglia della Bezzecca, opera di efficace interpretazione drammatica, (Milano, Museo del Risorgimento), in cui l'artista fu ferito e dato per morto. Nel 1865 presenta a Brera Turca, acquistata dalla Società di Belle Arti. Nel 1898 è a Torino con il dipinto Ingenuità e buon cuore; due anni dopo, alla mostra milanese della Pittura Lombarda dell'Ottocento, espone Primi passi. Anche i soggetti di genere di Felice Zennaro sovente fanno riferimento all'epopea risorgimentale o sono ad essa legati. Interessante, inoltre, la sua attività di ritrattista come testimoniano i dipinti: Autoritratto, Ritratto del conte Francesco Annoni, Ritratto della signora Cottini (Milano, Galleria d'Arte moderna). Si spegne a Milano il 7 marzo 1926. Sue opere figurano nel Museo del Risorgimento e nella raccolta dei Ritratti dell'Ospedale Maggiore di Milano.
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