Domenico Aspari San Paolo delle Monache Milano 1788
1.500,00

Domenico Aspari San Paolo delle Monache Milano 1788. Bella veduta incisa ad acquaforte e bulino con cornice e vetro originali; la cornice è in noce ebanizzata. Il foglio è stato trasportato su tela nel 1800. In buono stato di conservazione.

Tavola numero 8 della serie Vedute di Milano. Viene descritta in questa tavola la chiesa di San Paolo, in tre quarti, indagando i particolari della facciata. Lo spazio in primo piano in questo caso è poco affollato. Impressione eccellente dal tratto deciso e dai neri delicati, appartenente alla prima tiratura realizzata verso la fine del XVIII secolo. Grande attenzione, mediante tenui giochi chiaroscurali, è rivolta alle architetture che fanno da protagonista.  Ampi margini oltre la battuta del rame. Sotto il titolo iscrizione in lastra: “A SUA ECCELLENZA / La Sig. Cont. Do. Elisabetta Borromeo de Conti d’Aragona e nata Marchesa Cusani”. Sotto la veduta a sinistra firma e data: “Domenico Aspar. Del ed Sculp. Milano 1788”, a destra “Architettura di Gianbattista Crespi d. il Cerano”.

Pittore, incisore e docente italiano. A causa della situazione economica famigliare non poté seguire gli studi in modo regolare, ma grazie alla sua spiccata abilità nel disegno alcuni benefattori gli permisero di studiare all’ Accademia di Ferrara sotto la guida di Giuseppe Baldrighi. Qui si interessò alla pittura e a dipinti decorativi per il palazzo ducale. Una volta trasferitosi a Milano smise quasi completamente di dipingere per dedicarsi all’incisione ispirando il suo stile a quello di Piranesi. Come incisore e vignettista illustrò La Corneide (1773) di Giovanni De Gamerra, gran parte della prima edizione italiana della Storia delle arti del disegno del Winckelmann (Milano 1779), Le vicende di Milano durante la guerra con Federigo I (Milano 1778) e Delle antichità longobardiche milanesi (Milano 1792-93, 4voll.) di Angelo Fumagalli. La consacrazione, però, arrivò con le sedici Vedute di Milano, incise all’acquaforte e finite di bulino dal 1786 al 1792, più volte ristampate (ultimo il Vallardi nel 1808), e divenute assai rare e meritatamente molto ricercate come le uniche degne di stare a fianco dei grandi esemplari romani e veneti.

Bibliografia: Paolo Arrigoni (a cura di), Milano nelle vecchie stampe, dicembre 1969, n.129.

Periodo: 1700

Altezza: 62.2 cm

Larghezza: 81.6 cm

Profondità: 2.2 cm

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