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San Giorgio e il Drago 1600
Scuola Lombarda San Giorgio e il Drago 1600 dipinta ad olio su tavola di noce, eseguito nella prima metà del secolo XVII. Il dipinto antico ritrae il santo a cavallo intento a domare il drago mostruoso. La leggenda narrata da Jacopo da Varagine vuole che il drago molestasse la città libica di Selem e che i suoi abitanti per tenerlo mansueto gli offrissero sacrifici costanti. Quando toccò alla figlia del Re comparve San Giorgio a cavallo e lo neutralizzò, invitando poi la principessa a legarlo e condurlo in città.
In questo dipinto antico di un maestro lombardo, la figura centrale sembra essere quella del cavallo che fissa l’osservatore con sguardo indagatore.
San Giorgio con elmo piumato ha un ampio mantello color porpora con bordura dorata che si è lanciato alle spalle. Il drago alato con lunga coda e artigli soccombe sottomesso alla carica del cavaliere con un’incredibile espressività e qualità pittorica.
In buono stato di conservazione con una bella craquelure sulla materia pittorica delle figure. La tavola si presenta priva di cornice.
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Periodo: 1600
Dimensione Articolo:
altezza: 48 cm
larghezza: 31.5 cm
profondità: 2 cm
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Dipinto Antico Religioso 1700 raffigurante una Maddalena Penitente con gli usuali attributi iconografici, è ritratta con i consueti lunghi capelli e coperta dal panneggio di un mantello rosso, mentre siede con le mani giunte e lo sguardo rivolto al cielo, in preghiera, vicino ad un tavolo sul quale vediamo il vaso con gli unguenti e le gioie disprezzate dopo la redenzione, gli orecchini ed una collana di perle, unitamente ad un foglio di carta con una penna.
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LA DIVINA PASTORA MARIA SANTISSIMA Per ogni volta che uno recita avanti ad essa un Ave M.a o un Salve acquista 100 giorni d'indulgenza concessa dalla Santità di Benedetto XIV.....et; mie ....3.17?9. feci P Leonora e Cattarina mie figlie.
Questa amorevole Madonna con Bambino dipinta ad olio su tela risale alla fine del 1700 e si presenta in buono stato di conservazione entro una cornice dorata con piccole mancanze alla doratura.Coppia di Dipinti Antichi con Ester e Assuero del 1700 con cornici d'epoca laccate e argentate. I dipinti di grande formato rappresentano delle scene bibliche animate da personaggi, di area romagnola, provengono da una collezione privata di Milano.
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La storia racconta di Aman, potente principe alla corte del re Assuero, e del suo malvagio proposito di distruggere tutti gli Ebrei viventi sul territorio persiano, per vendicarsi di Mardocheo, un ebreo che aveva rifiutato di prostrarsi al suo passaggio.
In una tale crisi, era necessario un intervento provvidenziale, che arrivò per mezzo di Ester, una giovane ebrea scelta dal re quale regina e che era nipote di Mardocheo, il quale l'aveva adottata come figlia e cresciuta sotto la sua tutela. Benché Dio non venga mai nominato direttamente, l'intero libro è completamente permeato della sua divina provvidenza.
Il re Assuero, dopo aver bevuto abbondantemente in uno dei suoi banchetti, ordinò che la regina Vasti si presentasse agli ospiti per mostrare la sua bellezza. La regina rifiutò l’invito scatenando l’ira del re che, su consiglio dei cortigiani, ne ordinò la deposizione. Per sostituirla fece cercare nel suo regno una giovane di grande bellezza e, tra le ragazze selezionate, fu scelta Ester.
La scelta arrivò proprio in un momento critico per gli Ebrei, quello del complotto di Aman.Usando come pretesto le leggi e le usanze particolari degli Ebrei, Aman aveva ottenuto di pubblicare, a nome del re Assuero, un decreto che autorizzava l’uccisione di tutti gli Ebrei e il saccheggio dei loro beni in una data ben precisa.
Mardocheo, allora, sollecitò Ester a intervenire in favore del suo popolo.In precedenza, egli aveva sventato una congiura ai danni del re. I due cospiratori, dopo le opportune indagini e verifiche dei fatti, erano stati giustiziati, l’episodio registrato, ma l’azione di Mardocheo era poi finita nel dimenticatoio.
Nella notte decisiva della storia raccontata nel libro di Ester, il re, che non riusciva a prendere sonno, ordinò che gli si leggesse il libro delle Memorie. In tal modo, venne a sapere che il servizio resogli da Mardocheo non era mai stato ricompensato. Il re allora dispose che egli ricevesse una ricompensa pubblica e, per suo ordine, Mardocheo attraversò le vie della città vestito con abiti regali, sul cavallo del re e preceduto dalla persona più importante della corte: Aman.
Mediante una serie di imprevedibili circostanze, alla fine, Aman fu vittima del suo stesso complotto. Ester comunicò al re il piano malvagio del suo dignitario e, siccome non era possibile abrogare l’editto con il quale si ordinava la distruzione degli Ebrei, la regina ottenne che essi potessero difendersi dall’attacco dei loro nemici.
Il popolo ebraico fu salvo e Mardocheo ricevette la più alta carica dello stato dopo il re, al posto di Aman. Tale miracoloso capovolgimento di una situazione disperata fu celebrato in tutto l’impero persiano, ed è ancora oggi ricordato ogni anno dagli Ebrei in ogni parte del mondo, con una festa chiamata Purim.
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