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Grande Paesaggio Montano Animato con Architetture del 1700
Grande Paesaggio Montano Animato con Architetture degli inizi del 1700. Il dipinto in questione ha un forte impatto paesaggistico e un ottimo equilibrio compositivo, in quanto vede al centro la prospettiva luminosa di una cittadina fortificata le cui quinte laterali sono costituite da due montagne dalla fitta e cupa vegetazione boschiva all’interno della quale si snodano sentieri, personaggi e corsi d’acqua.
In particolare, sul versante sinistro, rispetto all’osservatore, si snoda un sentiero che costeggia un torrente che sfocia in una cascata al centro della composizione, percorso da una carovana di viandanti a piedi e a cavallo che lo percorrono in entrambe le direzioni: risalendo il versante sulla costa montuosa si intravedono una chiesa ed in prossimità della cima un paese incorniciato dalle conifere.
Al versante sinistro particolarmente animato e rigoglioso, fa da contraltare quello destro che ha una vegetazione più rada e secca, dipinta nei toni cromatici dell’ocra, all’interno del quale si evidenziano piante morte, rami secchi e uno scarso numero di figure sull’aspra montagna. La sintesi di questa rappresentazione boschiva sembra essere nel grande tronco della conifera rinsecchita in posizione centrale, che rappresenta un albero morto, come monito alla caducità del tutto, della vita, le cui fasi sono riassunte nelle due coste montuose.
Sullo sfondo si apre il dettaglio di una cittadina all’orizzonte, lo scorcio di un paesaggio con architetture ben illuminato dall’uso di colori azzurri chiari e tenui, che, in netto contrasto con la scena antecedente, sembra volerci rassicurare e proiettare in una stagione futura.
Questo monumentale paesaggio di scuola veneta dei primi decenni del 1700 è dipinto a olio su tela, di suggestivo effetto teatrale, è largo più di 253 cm e alto 178, privo di cornice, proviene da una collezione privata milanese, è stato foderato e si presenta in buono stato conservativo, con ritocchi pittorici in corrispondenza della cucitura orizzontale della tela.
Per la scheda, i riferimenti iconografici e la bibliografia, clicca qui.
Periodo: 1700
Dimensione Articolo:
altezza: 178 cm
larghezza: 253 cm
profondità: 4 cm
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Grande Paesaggio con Architetture e Personaggi probabilmente in origine un sovra porta, reintelato e montato sul suo telaio originale in pioppo. In primo piano ritrae l'architettura di una grande rovina con tre medaglioni in bassorilievo e due colonne doriche binate; davanti a questa una donna con un neonato in spalla sembra chiedere indicazioni ad un uomo con bastone e cagnolino. Alla loro sinistra, la rovina di un grande basamento scultoreo e la cupola di un tempio sullo sfondo.
Sulla destra, una coppia di figure di cui una seduta su una gradinata. Il paesaggio è dipinto nei toni dell'azzurro polvere, è stato restaurato e presenta dei ritocchi diffusi, in molte zone si intravede la trama della tela come effetto presunto di una pulitura radicale dei pigmenti.
Questo effetto che potremmo dire consumato, rende l'atmosfera del dipinto surreale, quasi metafisico.
La cornice ha le parti in rilievo delle modanature argentate in foglia e la parte centrale laccata in giallo senese.
Risale alla metà del 1700.
Grande Paesaggio con Rovine del 1700. Capriccio con rovine e figure, dipinto ad olio su tela, dell'inizio Settecento, in buono stato di conservazione.
Capriccio è un termine coniato alla fine del Rinascimento e possiede diversi significati con un punto in comune. Capriccio era un movimento dell'anima, o più precisamente una eccitazione della facoltà immaginativa che dava origine ad ogni varietà di immagini mentali. Dal punto di vista pittorico è indubbio che il genere del Capriccio si sviluppò nella Città Eterna durante i primi decenni del XVII secolo e trovò ispirazione nelle rovine dell'età classica.
La tela in esame ha essenzialmente la rovina come soggetto, in quanto il paesaggio riveste un'importanza secondaria nella composizione. Le rovine non meglio identificate hanno qui una matrice evocativa, sfruttano cioè il loro potenziale emotivo per delineare dei paesaggi immaginari. La scena è osservata simbolicamente da un cavaliere romano al quale si prospettano due mendicanti seduti sulle macerie quasi a sottolineare la decadenza del mondo classico.
Il dipinto è stato foderato e riportato su di un nuovo telaio; è stato restaurato e presenta alcune integrazioni pittoriche. La cornice è francese, in pastiglia dell'Ottocento.
Nel video sottostante è visibile il dipinto prima del restauro.
Il presente dipinto è corredato dall'attestato di libera circolazione.
Entrata nell'Arca di Noé dipinto inedito ad olio su tela di grande formato eseguito da un maestro veneto della prima metà del XVII secolo.
Il dipinto, ispirato alla narrazione del Diluvio contenuto nella Genesi, rappresenta il raduno degli animali in procinto di entrare nell’arca costruita da Noè, secondo il volere divino, per preservare l’uomo giusto, la sua famiglia e una coppia di tutti gli animali viventi dalla distruzione punitiva del diluvio.
Il testo biblico offre all’Autore l’occasione di descrivere una grande scena di genere ambientata nel paesaggio i cui i protagonisti sono primariamente gli animali. L’adozione di un punto di vista rialzato, consente allo sguardo di percorrere la varietà del mondo animale, la cui moltitudine connota la terra ed il cielo, sino all’approfondimento paesistico, caratterizzato dalle ricche fronde di alberi, che conducono ad edifici con torri affacciati su uno specchio d’acqua, sino all’azzurrità dei monti in lontananza ed al cielo con soffici nubi rosate. L’Autore del dipinto, un maestro veneto operante nella prima metà del XVII secolo, dispone i protagonisti umani ed animali in un ambiente naturale allestito in termini semplificati, con l’intento di illustrare il vasto campionario del mondo animale conosciuto dai contemporanei, in un paesaggio consueto per la committenza, l’entroterra veneto. L’intento descrittivo viene raggiunto operando un’organizzazione razionale degli elementi figurali, in modo da governare la molteplicità.Il risultato figurativo è quello di un ricco bestiario animato dalla presenza di cinque personaggi. La composizione del dipinto è infatti dominata da rappresentazioni, anche fantastiche, immaginarie di animali come unicorni, elefanti, leonesse e di specie più domestiche come, lepri, agnelli, cavalli, cervi, mucche e cani.
Il dipinto risale al 1600, di provenienza veneta ed ha una vecchia foderatura, si presenta in buone condizioni, grazie a un restauro conservativo. Questo dipinto antico proviene da una collezione privata lombarda ed é incorniciato da una bella sagoma d'epoca coeva con laccatura moderna a finto marmo in bianco.
Per la scheda, i riferimenti iconografici e la bibliografia, clicca qui.Paesaggio Antico con Battaglia di formato orizzontale della prima metà del 1800 di origine fiamminga. La battaglia in primo piano si svolge tra due cavallerie che si affrontano in una campagna nella vicinanza di un fiume di una certa portata come attesta il ponte a doppia campata sulla sinistra.
Il dipinto a olio su tela è stato foderato a cera una trentina di anni fa e riportato su di un telaio con doppie chiavi; si presentava in buono stato di conservazione ma molto sporco ed è stata effettuata una pulitura per renderlo più leggibile.
La cornice è stata nuovamente dorata e laccata.