Giovan Battista Piranesi Piramide Di Caio Cestio 1756 Circa Incisione di grande formato su rame all’acquaforte raffigurante la piramide costruita  tra il 18 e il 12 a.C. come tomba per Gaio Cestio Epulone . In buono stato di conservazione con margini ridotti questa incisione neoclassica  è stampata su di un foglio di carta vergata la cui parte incisa misura mm. 385 x 535 e si presenta con cartoncino entro una cornice moderna. In basso a destra la legenda con la descrizione: 1)Terreno sgombrato d’intorno alla Piramide sotto il Pontificato d’Alessandro VII; 2) Porta aperta di quel tempo nella Piramide; Colonne ritrovate nello sgombro e riposte nell’antica positura; 4) Mura di Roma; 5)Torri della Porta di S. Paolo.  Sotto la legenda troviamo Presso l’autore e Piranesi F. La descrizione dei vari elementi presenti nell’incisione, come il terreno intorno alla piramide, le colonne ritrovate e la porta aperta, arricchisce la comprensione della scena rappresentata e permette di apprezzare il lavoro di Piranesi come un’importante fonte documentaria.

Giovanni Battista Piranesi è stato uno dei più importanti incisori e architetti del XVIII secolo, noto per le sue opere che ritraggono le rovine romane e l’architettura antica. La sua incisione della Piramide di Caio Cestio, realizzata intorno al 1756, è un esempio straordinario del suo stile e della sua attenzione ai dettagli; il Piranesi nacque a Morano di Mestre il 4 Ottobre 1720 e morì a Roma il 9 Novembre 1778. Qualcuno lo ha soprannominato il Rembrandt dell’architettura.

Questo artista non ha solo riprodotto le antiche vestigia della potenza di Roma, ma è stato anche uno dei più autorevoli archeologi della sua epoca. E’ stato allievo di Scalfarotto, dei fratelli Giuseppe e Domenico Valeriani, fu anche allievo del Bibiena. Lavorò ed ebbe come maestro Giuseppe Vasi con cui ebbe un rapporto molto conflittuale, sembra infatti che volesse ucciderlo a causa dell’invidia che il Vasi nutriva nei suoi confronti, ad esempio non gli insegnava sufficientemente i segreti della morsura. Si ritiene che abbia lavorato alla pittura anche con Tiepolo. La sua prima opera è stata “Le Antichità Romane” cui seguirono numerosissime opere. Ha inciso circa 2000 rami, quasi tutti di grandi dimensioni. Malgrado una grande reputazione ed una magnifica fama non si arricchì mai per i prezzi molto contenuti delle sue opere. Fu membro dell’Ordine di Cristo e della Società degli Antiquari di Londra.