Coppia di vasi Luigi XVI in argento sbalzato con corpo ovoidale, base rastremata su zoccolo quadrato e incavato e  manici geometrici. Sulla base  vi sono incise le iniziali W F probabilmente relative alle cifre della proprietà; da qui un piedistallo circolare regge il corpo del vaso decorato con elementi fogliacei, festoni e panneggi. Il collo rastremato dei vasi è decorato da una costolonatura interrotta a metà da una ghiera circolare.

Questi antichi vasi realizzati in argento, classici e raffinati come ornamenti decorativi o come vasi da fiori di lusso,  si presentano in buono stato di conservazione  compatibilmente con la datazione. Si rilevano infatti  vecchi restauri sul piede di uno dei due manufatti e una minima  mancanza, l’elemento terminale di uno dei manici.

Recano sulla base il marchio a losanga orizzontale dello Stato Pontificio in uso dal 1817 al 1860 che contiene quattro lettere: sulla diagonale orizzontale le lettere P R sono relative all’argentiere Ruzzoli Paolo attivo nella città di Ancona dal 1817 (cfr. Donaver Dabbene, Argenti Italiani dell’800,  Monza 1989, vol. 2, pag. 329); le lettere della diagonale verticale A J sono relative alla residenza dell’argentiere (Ancona) ed alla città dove si trovava l’Ufficio di Assaggio dei manufatti Jesi. (Cfr. Donaver Dabbene, Argenti italiani dell’800, Monza 1987, vol. 1, pp. 131-133).

Pesano rispettivamente grammi 557 e 559.Lo stile ed i punzoni collocano  infatti  questa elegante coppia di vasi  ad anfora nei primi decenni del 1800,  ad opera dell’argentiere Paolo Ruzzoli attivo ad Ancona, qui infatti sono stati rilevati altri suoi manufatti, nella chiesa della SS.Annunziata e nella chiesa di san Marco  (cit. Maestri argentieri, gemmari ed orafi degli Stati della Chiesa, di Anna Bulgari Calissoni, Cornelia Edizioni, pag.279, vedi foto allegate) e si presume, viste le dimensioni e la classicità delle forme dei vasi, che siano stati prodotti per i viaggiatori del Grand Tour che percorrevano la via Flaminia.