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Arena di Milano
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Arena di Milano, Giarre figlio inc., 1840 ca., incisione in rame. Veduta generale dell’Arena con pieghe editoriali. Colorata, in buono stato di conservazione.

Fu realizzata dall’architetto Luigi Canonica all’interno di un ampio progetto di ristrutturazione dell’area commissionatogli dalla Commissione di Pubblico Ornato, della quale egli era autorevole membro, sin dalla costituzione.

Tale progetto andava a colmare parzialmente il vuoto lasciato dalla demolizione delle fortificazioni spagnole che avevano circondato il nucleo rinascimentale del Castello Sforzesco, sino agli abbattimenti ordinati da Napoleone nel 1800. Una prima proposta, quella dell’Antolini era stata bocciata sin dal 1801 dal Buonaparte perché troppo costosa e sostituita da una, ben più modesta, disegnata dal Canonica, il quale aveva provveduto a sistemare il semiarco verso la città.

Era rimasta interrotta, invece, la sistemazione dell’intera area retrostante, adibita a piazza d’armi, alla quale in quel 1805 si mise mano. Canonica venne incaricato del disegno di un grande edificio civico per le feste, gli spettacoli e le celebrazioni.

Venne scelta la forma dell’anfiteatro, come richiamo alla tradizione imperiale romana, cui Napoleone esplicitamente si richiamava. Canonica disegnò ispirandosi al circo di Massenzio, situato fuori Roma sulla via Appia Antica, vicino alla Basilica di San Sebastiano fuori le mura, forse il meglio conservato degli antichi monumenti romani. Ha forma ellittica, con una lunghezza di 238 metri e una larghezza di 116 e poteva contenere fino a 30.000 spettatori, ovvero poco meno di un quarto dell’intera popolazione di Milano dell’epoca.

La struttura richiama quella tipica dei templi greci in antis con i due pilastri quadrangolari, posti agli estremi della facciata, tra i quali ci sono le colonne; queste però non sono due, come da tradizione, ma sono ben otto, cosa che contribuisce ad allargare l’intera struttura. Questo è probabilmente dovuto all’esigenza di dover contenere un elevato numero di persone, che una struttura più slanciata non avrebbe potuto fare. Particolare imponenza fu riservata alla realizzazione del pulvinare, il palco dove sedeva il monarca, e della porta principale.

Per la costruzione furono impiegate le pietre ricavate dalla demolizione delle fortificazioni spagnole del Castello Sforzesco e gli avanzi del castello di Trezzo sull’Adda, cosicché la struttura venne realizzata interamente in pietra viva. Venne inaugurato, dopo soli due anni di lavori, il 17 dicembre 1807 con una grande naumachia, alla presenza di Napoleone.                                                                 

Periodo: 1800

Altezza: 168 cm

Larghezza: 356 cm

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