Le Fiasche da Pellegrino o Borracce del Viandante
Recentemente bbiamo avuto la fortuna di ritirare una piccola raccolta di fiasche da pellegrino.
La denominazione e la forma di questi recipienti derivano da quelle del fiasco ma con la caratteristica di essere fortemente schiacciate ai lati, sui quali sono generalmente applicate delle anse o degli anelli, attraverso i quali viene fatta passare una corda o una catenella che ne consente l’uso a tracolla piuttosto che l’ancoraggio alla cintura.
I primi esemplari in ceramica compaiono in Cina nel sec. XII e introdotti in Europa a partire dal sec. XV. Queste presentano in genere una piccola base ed un collo corto provvisto di tappo. Ma già nell’antichità per tale uso venivano utilizzate delle zucche seccate.
I materiali impiegati per la realizzazione delle fiasche erano i più vari, dalla ceramica all’argento sino ad altri metalli meno nobili oppure anche al vetro ma anche al cuoio, all’avorio, al corno e all’osso, utilizzati nelle tipologie di fiasche più minute utilizzate per le polveri o recentemente per gli alcoolici.
Quindi lo strumento essenziale per il viandante viene ben presto decorato ed arricchito di nuove forme sia nella plastica della fiasca che nella sua tipologia, sino a trovare delle forme particolari come le fiasche vuote al centro che essendo dotate di base lasciano pensare ad una funzione piú decorativa che funzionale.
Anche la decorazione passa dai graffiti primitivi con motivi geometrici o floreali, alla colorazione a smalto o alla decorazione che può essere pittorica secondo i consueti modelli del periodo oppure negli esempi più popolari, di natura astratta come nel caso delle fiasche dalla decorazione astratta, quasi casuale nelle quali ci piace di pensare che il decoratore avesse semplicemente di colori da utilizzare o terminare.