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Cristallo di Boemia

Da secoli incanta con la sua raffinatezza e la sua luminosità. Fascino inestimabile di un lontano passato il cristallo di Boemia ha dato lustro all’Impero Austro Ungarico. La regione della Boemia scoprì di poter utilizzare al meglio le sue abbondanti risorse naturali, dandogli forma e pregio.

Fu il periodo Barocco quello in cui i manufatti realizzati con questo materiale divennero rinomati e conquistarono il mondo intero, ma la sua lavorazione ha origini antichissime.

Scopriamo la storia di questo pregiatissimo materiale e di come ha conquistato il mondo con la sua luminosità.

Storia del Cristallo di Boemia

Già il popolo fenicio conosceva delle tecniche di lavorazione tramite le quali trasformavano il vetro e lo decoravano. L’importanza di queste tecniche e del vetro fu tale che non si perse con il trascorrere del tempo e fu tramandata di generazione in generazione, pur con modifiche e migliorie.

Anno cruciale per il vetro fu il 1450 quando in Italia fu scoperto il cristallo, ottenibile tramite l’aggiunta di sodio e manganese al vetro. Il cristallo conquistò tutti e ben presto tutta l’Europa iniziò a lavorarlo. La Boemia, antica regione dell’Europa Centrale, già rinomata per la produzione e la lavorazione del vetro, accolse subito la novità. Fu solo nel ‘600 che ci fu il vero cambiamento. È in questo periodo che furono scoperti tutti i segreti per dare vita al cristallo più bello e luminoso mai visto. Nacque così il cristallo di Boemia, ancora oggi il più pregiato che c’è. A caratterizzare questo materiale la facilità di lavorazione, la durezza e un’inconfondibile bellezza. Il mondo intero conobbe il suo fascino e il suo pregio.

A metà del XVII e del XVIII secolo la qualità del vetro di Boemia e la sua pregiata lavorazione superò quella del vetro di Murano, che fino ad allora non aveva avuto alcuna concorrenza. Si iniziarono a produrre bicchieri, calici, brocche e coppe ma anche vetro dipinto (molto apprezzato in epoca rinascimentale).

Gli artigiani del cristallo divennero artisti e resero il cristallo di Boemia ancora più popolare, conferendogli un taglio eccellente. Entro la metà del XIX secolo vide luce anche un sistema scolastico che insegnava l’arte vetraria con le sue tecniche tradizionali ed innovative. Nella seconda metà del secolo la Boemia si dedicò all’esportazione del vetro colorato in tutto il mondo. Si produssero vasi e i manufatti vennero decorati con soggetti floreali smaltati finemente.

L’inizio del XX secolo vide l’installazione della prima macchina automatica di J. Owens, con la quale partì la produzione di bottiglie.

Cristallo di Boemia e gioielli

Il fascino del vetro di Boemia si esalta maggiormente con i gioielli, croce e delizia di donne e uomini. La produzione di gioielli ha origini antichissime, pronta a soddisfare la voglia delle donne di sentirsi belle e affascinanti.

Nella regione boema la produzione di bigiotteria prese piede in un passato antico, quando i fautori di queste bellezze erano i Celti. La produzione era incentrata su perline, collane e bottoni. Solo a partire dal IX secolo se ne occuparono gli artigiani della Grande Moravia e quelli dell’ovest della Slovacchia.

Luce al cristallo

Il pregio e la meraviglia del cristallo di Boemia si esaltano in un inebriante gioco di colori e riflessi con le lampade e i lampadari. La loro produzione iniziò nella regione ceca nel 1728 con pendoli sfaccettati che arredavano gli interni più lussuosi. La caratteristica di questi lampadari è quella di essere realizzati completamente in vetro e di avere i pendenti di varie forme. Negli esemplari più pregiati ogni elemento è realizzato a mano da maestri vetrai. Sono brillanti, sono luminosi.

I lampadari in cristallo di Boemia del tipo Maria Teresa sono ispirati all’arciduchessa Maria Teresa alla quale fu donato un lampadario in cristallo unico in occasione dell’incoronazione a regina di Boemia nel 1743.

Le luci di questo modello di lampadario hanno i bracci realizzati in metallo e ricoperti con listelli di vetro lavorati a mano con rosette di cristallo e decorati con ciondoli di cristallo scintillanti.

Il lampadario Maria Teresa degli anni ’50 presenta una struttura a gabbia e dieci luci disposte su bracci curvi. Nella parte centrale, leggermente più in alto, c’è un’altra luce, capace di enfatizzare i riflessi e i colori dati dai diversi festoni e pendenti di cristallo trasparenti e sfaccettati.


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