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Attrezzi per il restauro dei mobili antichi
GLI ATTREZZI PER IL RESTAURO DEI MOBILI ANTICHI

 

Il restauro dei mobili antichi non richiede in linea di massima un attrezzatura particolare se non una serie di attrezzi dei quali parleremo in seguito ed ovviamente un luogo di lavoro che dovrà essere ben illuminato e aerato  e soprattutto un buon piano di lavoro: il banco.

Il banco per il restauro di mobili antichi sostanzialmente deve essere adatto all’altezza del lavorante e soprattutto deve avere due morse; una verticale e una orizzontale. Il piano del banco deve avere una serie di fori nei quali incastrare dei giochi che servono a bloccare i legni durante la lavorazione.

La prima serie di attrezzi che occorrono è riferita a tutti quelli che servono per misurare e riportare le quote; quindi ovviamente oltre al metro e al calibro anche le squadre ed i compassi ma soprattutto servono anche della carta da lucido o della carta carbone per riprodurre i pezzi di piallaccio o degli intarsi mancanti.

Per restaurare un mobile antico servono ovviamente anche gli attrezzi da taglio o da intaglio; per questi bisogna dotarsi  di una serie scalpelli, di sgorbie e di pialle, di pietre di grana diversa per affilare il taglio dei ferri che è fondamentale per una corretta lavorazione.

Essendo spesso necessario di ritagliare delle sezioni sottilissime di legno, gli attrezzi da taglio devono sempre essere perfettamente in ordine; per affilarli si adopereranno pietre da utilizzare con l’olio e queste sono disponibili in varie gradazioni; l’ ideale é averne una fine ed una grezza. La pietra più grezza viene usata se il filo è in cattive condizioni dopo aver tagliato un materiale duro o aver incontrato accidentalmente dei chiodi o esser caduto; mentre la pietra fine si utilizza per dare una finitura extra all’attrezzo.

Se si desidera avere un taglio ancora più fine sarà necessario levigare gli attrezzi o smerigliarli; basta avere un vecchio pezzo di cuoio con un rivestimento di pasta abrasiva come usavano fare una volta i barbieri.attrezzi-restauro-mobili-antichi-a

Con tale metodo si ottiene una lama affilata come quella di un rasoio: la medesima cura all’affilatura va riservata anche alla lama della sega, sia che si tratti di una sega a dorso o un archetto da traforo, oltre a scalpelli sgorbie e pialle di varia foggia e di misura.

Non possono mancare poi le carte abrasive di varia grana, la paglietta di ferro oppure per spianare si usano anche delle lame sapientemente brunite.

Una nutrita serie di morsetti é fondamentale per fissare il pezzo in lavorazione o per mantenere in pressione le parti incollate (questi morsetti vanno sempre usati con spessori di legno per evitare danni al mobile antico).

Martelli da carpentiere, un mazzuolo di legno, il martello da impiallacciatura, le spatole, il trapano a mano, le tenaglie, i  pennelli, i cacciavite, le spazzole di saggina, i guanti di gomma, il bisturi,  chiodi e cavicchi di varie misure completeranno la dotazione del laboratorio.

Di fondamentale importanza bisogna poi dotarsi di un fornello e di una pentola a bagno maria per scaldare la colla da falegname. Questa colla infatti è fondamentale perché oltre alla ottima tenuta anche in laddove le superfici da incollare non combaciano perfettamente,  é facilmente  rimovibile.

Quindi gli stucchi che possono essere ad acqua o  a cera poi tutte le tue le tinture possibili naturali e non (terre e aniline) ed infine la gomma lacca della quale parleremo più ampiamente.


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