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Arturo Tosi

Arturo Tosi nacque a Busto Arsizio il 25 luglio 1871 e cominciò precocemente lo studio del pittore Ferragutti Visconti e successivamente la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Brera. Nel 1891 espone un dipinto alla Permanente di Milano Testa di Bambina Ammalata ora di proprietà della Galleria d’Arte Moderna di Milano che suscitò l’attenzione di Vittore Grubicy con il quale stabilì una profonda amicizia.

Questo rapporto ebbe risvolti soprattutto sul piano artistico avvicinando il pittore in direzione della cultura lombarda tardo ottocentesca, da Cremona e Ranzoni a Gola, della quale si avvertono segni tangibili già nella prima attività dell’artista, fra il 1895 circa e il primo decennio del nuovo secolo Tosi vive un’eccezionale stagione pittorica caratterizzata da un cromatismo di grande libertà espressiva e definita dallo stesso pittore con il termine di “periodo alcoolico”.arturo tosi

Arturo Tosi rifiuta invece, nonostante l’amicizia con Grubicy, lo scientismo divisionista , per nulla consono al suo temperamento, e rimarrà parimenti estraneo alle esperienze delle avanguardie, prime fra tutte il Futurismo, che caratterizzano il clima culturale italiano degli anni dieci, dedicandosi invece, nel 1911, a un’intensa attività prevalentemente grafica, introduttiva alla successiva  attività improntata a uno stile più sereno e composto.

Nel 1909 Arturo Tosi espone per la prima volta alla Biennale di Venezia, dove ritornerà ininterrottamente fino al 1956, anno della morte: due anni dopo, nel 1911, è presente a Monaco di Baviera e a Roma, all’Esposizione Internazionale. Il riconoscimento ufficiale è del 1922, quando l’artista ottiene, con il trittico La terra, la medaglia d’oro del Ministero della Pubblica Istruzione.

Nel corso dell’anno Arturo Tosi espone alla Fiorentina Primaverile una serie di paesaggi – Poesia di Verde – che richiamano l’attenzione della critica e durante il 1923 entra come consigliere nel direttorio della corporazione nazionale delle arti plastiche a Milano, a conferma di un successo oramai largamente riconosciuto e sancito dalla mostra presso la Galleria Pesaro nel dicembre 1923, dove il pittore, introdotto in catalogo dal critico Gustavo Botta, presenta ottantasei dipinti e ventiquattro disegni, numerosi dei quali rivelatori dell’attenzione che il pittore comincia a rivolgere a Cézanne.

Anno di grande importanza per Arturo Tosi è il 1924; egli infatti espone per la prima volta all’estero a Bruxelles, presso la Société des Beaux Arts, ed entra in contatto con Margherita Sarfatti che durante l’anno seguente lo chiamo con Salietti, a seguito dell’uscita dal gruppo del Novecento di Bucci, Dudreville, Malerba e Oppi, a far parte del comitato direttivo del movimento. La carica ufficiale ricoperta dall’artista comporta la presenza di questo a tutte le mostre del movimento, sia in Italia, dove alla seconda rassegna, nel 1929, riscuote un vivo successo con i ventisette quadri, in gran parte paesaggi esposti, sia all’estero.tosi-arturo---fuori-dallo-studio

Nel 1928 alla Permanente, si tiene la prima mostra del Sindacato regionale fascista della Lombardia e Arturo Tosi, che sarà presente a quasi tutte le rassegne , fa parte del comitato d’onore presieduto da Bottai. Nel 1929, entra a far parte, su invito di Pica, della commissione proposta agli acquisti delle opere d’arte per la Galleria d’Arte Moderna di Venezia.

Nel 1931 vince il premio Crespi per l’opera complessiva in occasione della I Quadriennale d’Arte di Roma e nel medesimo riceve, appoggiato dalla Sarfatti, il Grand Prix della pittura a Parigi dove torna di nuovo nel 1937, all’Esposizione mondiale; nel 1941 e nel 1942 espone al III e IV Premio Bergamo. Nel 1951, in occasione dell’ottantesimo compleanno, il Comune di Milano dedica all’artista un’imponente  antologica nelle sale della Galleria Civica.

Arturo Tosi, muore a Milano cinque anni dopo, il 5 gennaio 1956.


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