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Antiche tecniche di stampa

Sfruttare e ammirare la bellezza dell’arte, senza rinunciare alla qualità o all’originalità? È possibile grazie alle stampe antiche, forma d’arte che trova sempre più d’accordo collezionisti e appassionati negli ultimi anni, anche se da sempre popolare e ricercata. 

Anche se non evidente, la stampa rappresenta una forma d’arte antichissima; infatti, le sue origini si perdono nelle incisioni che venivano eseguite sulle pareti delle caverne usando arnesi appuntiti, una forma arcaica di comunicare e di tramandare il sapere usata dei nostri antenati. La stampa come la conosciamo oggi inizia a trasformare la storia dell’uomo e influenzare in modo decisivo il nostro sviluppo a partire dal XV Secolo.   

La stampa, cronologicamente, può essere suddivisa in due macrocategorie: stampa antica e stampa moderna, mentre dal punto di vista dell’originalità, un’opera stampata può essere una riproduzione di un’opera già esistente oppure può essere realizzata da un autore quindi del tutto originale. 

Principali tecniche di stampa

Xilografia è una tecnica di stampa a rilievo il cui nome deriva dal greco xìlov che significa “legno” e gràphein, che significa “scrivere”. Si tratta quindi di incidere le parti del legno che non devono essere stampate con uno strumento appuntito, creando così una matrice. Mediante l’applicazione di inchiostri, la matrice imprime su un supporto (carta, pergamena, papiro o tessuto) l’immagine speculare della matrice in legno. 

La xilografia è una tecnica di stampa molto usata prima dell’invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg, anche per stampare libri e illustrazioni. 

Puntasecca, incisione al bulino e l’acquaforte sono tecniche che prevedono non più un’incisione, ma nelle quali il disegno viene ottenuto incavando il disegno in una lastra di metallo. L’inchiostro viene fatto scorrere negli incavi e, nelle aree che devono risultare bianche, l’inchiostro viene accuratamente rimosso. 

Se la puntasecca e il bulino sono tecniche simili, l’acquaforte è una tecnica indiretta di stampa perché l’opera non viene prodotta direttamente da una matrice realizzata dall’artista. La lastra di metallo usata viene, nella prima fase, coperta con una vernice protettiva che è il supporto che l’artista va a scavare per realizzare il disegno. La lastra viene successivamente immersa in un bagno acido che corrode il metallo laddove la vernice protettiva è stata asportata. Con l’aiuto del solco calcografico viene poi eseguita la stampa dalla matrice così’ ottenuta. 

La stampa in piano è un’altra tecnica ancora di stampa che prevede che sia la matrice che l’inchiostro siano sullo stesso piano. Infatti, le tecniche della stampa in piano si basano sull’incompatibilità tra sostanze grasse contenute negli inchiostri e l’acqua. Le due più note tecniche di stampa in piano sono la serigrafia e la litografia. 

La serigrafia nasce in Cina e prevede come supporto tessuti come seta o fibre sintetiche, una tecnica di stampa non solo difficile da usare, ma anche costosa – soprattutto per i supporti pregiati. Sul tessuto da stampare viene applicata una sostanza impermeabilizzanti sulle parti dove il colore non deve filtrare, lasciando invece libere le parti da colorare. 

La litografia, il cui nome deriva dal greco lìthos, “pietra” e gràphein, “scrivere”, è appunto tecnica di stampa la cui matrice è la superficie levigata di una pietra, sulla quale si esegue il disegno. Il disegno viene eseguito con inchiostri a base di resine, grassi e pigmenti naturali, in modo da colorare le parti della matrice lasciate libere da queste. La litografia è una tecnica che permette di realizzare stampe policrome – usando una matrice diversa per ogni colore che si desidera ottenere impresso sul supporto.         

In anteprima:

Lotto di cinque Vedute di Roma disegnate ed incise da Giuseppe Vasi fine 1700

1. Chiesa di Santo Stefano Rotondo. 2 Forme dell’Acqua Claudia. 3 Villa Mattei. 4 Chiesa di S. Maria in Dominica. 5 Avanzi della Ch. di S. Tommaso in Formis. 6 Iscrizione antica.

In basso  a sinistra: G. Vasi dis e sulla destra il numero 52, >Chiesa di San Marco


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