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I Lampadari Antichi

La necessità, più che il desiderio, di vincere le tenebre della notte, doveva essere una delle più sentite e pressanti dell’uomo primitivo. Bisogno di luce per orientare i passi incerti al ritorno dopo la caccia o per illuminare l’interno di una grotta o capanna. Il primo mezzo di illuminazione fu il fuoco. Questo è stato poi utilizzato in molti modi, quali allontanare le fiere o più semplicemente cacciare; di questi usi ci sono pervenute molte testimonianze sia orali sia iconografiche. Così dai fuochi e dalle faci con cui siamo risaliti alla preistoria, passiamo alla più comoda lampada ad olio o stoppino; per poi passare alle lucerne, ai candelabri, alle lampade, torce fiaccole… giungendo cosi al lampadario.

Il lampadario nasce nel Rinascimento con il fiorire di nuove elaborazioni artigiane addette alla decorazione interna delle regge e palazzi patrizi. Si sentiva sempre vivo il bisogno di illuminare gli ambienti anche per via delle feste che si prolungavano nelle ore notturne; in questo periodo, il Rinascimento, vi era una valutazione nuova per quanto riguardava l’illuminazione, che va a pari passo con l’architettura, che tende sempre più ad aprirsi alla luce: ampie finestre, loggiati, porticati e luminosi cortili. Per questo vi fu un rinnovamento nel ramo delle arti, maggiori e minori, come a servizio dell’illuminazione: da quella del bronzista a quella dell’intagliatore, da quella dell’orafo e dell’argentiere a quella del vetraio; così vi è una vastissima tipologia di lampadari con le più particolari forme a seconda del luogo a cui erano destinati e della funzione.

In ogni periodo storico il lampadario ha una propria caratteristica, ma il massimo splendore fu assunto nell’età Barocca, con esemplari di cristallo (Boemia) e di vetro (Venezia), oltre che di legno, metallo e porcellana nella forme più varie:

  • la forma più semplice e di origine antica, fu quella in ferro battuto adatta sia a reggere candele sia piccole lampade ad olio. Esemplari del genere si incontrarono negli androni terreni, agli ingressi, nelle armerie dei castelli o nelle dimore feudali;
  • maestri di lampadari di cristallo furono i boemi e i veneziani; la prerogativa principale di questi consisteva nella maggiore possibilità di ottenere la rifrazione della luce, per via delle sfaccettature dei cristalli;
  • dei lampadari da salone occupa un posto particolare quello a pallone rigonfio che dà un aspetto ridondante, formato da numerosi festoncini riuniti in basso.

Per avere maggiori esempi riguardo le tipologie di lampadari, le tecniche usate per costruirli o vari modi di utilizzo abbiamo organizzato una mostra noi, Ghilli Antichità, in collaborazione con il ristorante Rifugio Delicatessen. La mostra, Lumiera “La magia dell’illuminazione nel luogo del pranzo”, avrà luogo in due location: sia nella nostra galleria in via Ampere 55 sia al Rifugio Delicatessen in via Lomazzo 67 dal 29 settembre al 3 novembre 2015. L’inaugurazione avverrà al Rifugio Delicatessen il 29 settembre 2015 dopo le ore 18.00. L’esposizione si inserisce nel calendario di eventi promossi da Expo in Città. La galleria Ghilli Antichità ha organizzato più eventi nel corso dell’anno promossi con il patrocinio di Expo in Città, ma questa è la più importante e grande, se non l’ultima dell’anno. Lumiera “la magia dell’illuminazione nel luogo del pranzo” è particolare perché si è avvolti in un atmosfera cristallina e lucente data dalla rifrazione della luce sulle sfaccettature dei cristalli dei lampadari. Per maggiori informazioni sui lampadari visitare il sito della galleria Ghilli Atichità: www.ghilli.it; per la mostra visitare il sito: www.lumiera-mostra.com


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