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Guida allo stile del mobile d’epoca: stile Luigi XIV

Luigi XIV di Borbone, comunemente conosciuto come Re sole, fu uno dei più grandi sovrani della storia, nonché uno dei più longevi. Regnò in Francia per ben 72 anni, dal 1643 quando salì al trono all’età di cinque anni, fino alla morte avvenuta nel 1715. Durante il suo regno, Re Luigi XIV volle dare una propria impronta ai costumi e alle tradizioni della corona, innovando profondamente la cultura francese sei – settecentesca in tutte le arti, inclusi l’arredamento e la produzione mobiliera.

Deciso a voler dare lustro alla corte francese e celebrare la sua magnificenza, Luigi Quattordicesimo impose uno stile originale e innovativo per l’epoca, fatto di forme imponenti e speculari, e di decorazioni sfarzose. Per la prima volta in Francia si imporrà uno stile ufficiale, lontano e indipendente dalle influenze del barocco italiano tanto in voga allora, coerentemente con la visione di regno che il monarca voleva affermare. Lo stile Luigi XIV contraddistinse tutto il periodo della sua lunga reggenza, influenzando la produzione mobiliera nobiliare nel resto d’Europa e anche gli stili a venire.

 

Lo stile Luigi XIV

L’arredamento realizzato nel periodo della reggenza di Luigi XIV presenta caratteristiche di matrice barocca, con una fitta tramatura di richiami alla classicità, tanto che lo stile Luigi XIV è stato anche definito “classicismo barocco”. Il nuovo stile voleva essere una glorificazione della monarchia, esprimere grandiosità e, al contempo, un determinato rigore formale: così nel 1662 il politico Jean Baptiste Colbert, per esaudire i desideri del Re Sole, fondò la Manifacture royale des meubles de la couronne (Manifattura reale dei mobili della corona), un apparato di ebanisti, decoratori, disegnatori, tappezzieri, pittori e scultori, per la realizzazione degli arredi della Reggia di Versailles, sotto la direzione del pittore e decoratore Charles Le Brun. Contribuì sostanzialmente all’affermazione dello stile Luigi XIV anche Jean Bérain, l’architetto e incisore che renderà nota e farà apprezzare l’arte orientale in Francia.

Lo stile Luigi XIV raggiunse il suo punto più alto nel 1672, quando la Reggia di Versailles divenne la residenza ufficiale della corona e la sede del nuovo governo francese. Il Palazzo di Versailles, con i suoi arredi grandiosi e lussureggianti, influenzò profondamente l’arredamento delle residenze delle case regnanti e dei palazzi nobiliari anche fuori dai confini francesi, diventando un vero e proprio modello da imitare.

I mobili prodotti tra fine Seicento e primo Settecento sono imponenti e sfarzosi, arricchiti di intarsi e di preziose decorazioni, tra le tecniche decorative emerge l’intarsio Boulle: una particolare tecnica di intarsio introdotta dal celebre ebanista André Charles Boulle, che prevedeva il rivestimento a contrasto della mobilia con materiali pregiatissimi, come l’ottone e il guscio di tartaruga, secondo un’impostazione simmetrica che andava a creare eleganti decorazioni. I mobili in stile Luigi XIV sono realizzati in rovere o in noce, spesso sono dorati oppure placcati con legni policromi come l’agrifoglio, il mandorlo e il bosso, e riportano ornamenti in oro, argento o bronzo ritraenti foglie, volti femminili, ghirlande, chimere e figure tratte dalla mitologia classica.

 

L’arredamento Luigi XIV: tavoli, consoles, bureau, commode

Per la prima volta, sotto l’influenza del regno di Luigi XIV, si inizia a concepire un arredo coordinato, nelle forme come nei materiali, che possa dare coerenza ad ogni singolo ambiente. Tavoli, consoles e specchiere di imponenti proporzioni, popolano i grandi saloni nobiliari; li troviamo in legno dorato e intarsiato, e si contraddistinguono per le gambe unite da una traversa a forma di X e per il piano in marmo o in alabastro. Al centro la stanza rimane sgombra dagli arredi, per favorire i balli e le conversazioni durante i ricevimenti e le occasioni di mondanità.

Disposti lungo le pareti troviamo spesso cassapanche e canterani a sostituire il cassone, per anni mobile di servizio per eccellenza, oltre a credenze scantonate. Anche il commode, un comò dalle forme lineari, con piano in marmo e cassettoni ricchi di tarsie, comunemente usato per riporre la biancheria, è un mobile ricorrente, insieme alle massicce librerie a doppio corpo, dove venivano custoditi i documenti ufficiali inaccessibili al personale di servizio.

Tipici dell’epoca sono i bureau e i trumeau, che li troviamo tradizionalmente collocati in camera da letto corredati al letto a baldacchino. Si distinguono il bureau plat, un particolare modello di scrivania rettangolare con gambe ricurve, un piano rivestito in cuoio e un paio di cassetti intarsiati nella fascia sottopiano, e il bureau Marazin, uno scrittoio con più cassetti, sorretto da otto gambe a balaustro riunite da crociere ad X o a H. Tra i mobili di ebanisteria del classicismo francese, un posto di riguardo spetta al bureau à gradin, conosciuto anche come scrivania mazzarina, un mobile composto da un’apertura centrale e da due serie di cassetti e casellari laterali, sostenuto da otto gambe a balaustro raccordate da traverse sagomate ad X.

Del periodo Luigi XIV è anche il gueridon, un tavolo rotondo con un solo sostegno centrale, raffigurante spesso delle figure mitologiche e dei piedi intarsiati o decorati, solitamente usato come base per l’abatjour o per un soprammobile.

Il tavolo ha una collocazione stabile nella sala da pranzo ed è coordinato ad una coppia di credenze. Le sedie e le poltrone diventano comode e maestose come mai prima di allora, presentano schienali alti e braccioli incurvati a voluta, e imbottiture in velluto o damasco fissate con chiodi e passamanerie; tipiche sono le gambe ad X o a H, oppure possiamo trovarle con piedi a zampa di leone o a bulbo schiacciato.

 

Lo stile Luigi XIV in Italia

Nel tardo Seicento i mobili realizzati in Francia sotto l’influenza di Luigi XIV ebbero vasta eco in Italia, nonostante i retaggi dello stile barocco romano non furono mai totalmente rimpiazzati. Il XVII secolo registrò una forte ascesa dell’aristocrazia italiana, che necessitava di arredamenti all’altezza della propria posizione nella società e il raffinato stile dei mobili Luigi XIV sembrava rispondere perfettamente alle loro necessità: vennero spese grandi fortune per costruire e adornare gli interni delle dimore nobiliari in maniera il più regale e scenografica possibile.

Il caratteristico motivo della mossa a linea spezzata dello stile Luigi Quattordici primeggiava su console, bureau, sedie, divani e letti delle ville nobiliari italiane; se eseguito in legno di basso pregio, il motivo veniva dorato oppure laccato. I mobili di pregio maggiore erano realizzati in noce e lastronati con radiche pregiate disposte specularmente, e spesso erano impreziositi con ricche tarsie o incrostazioni in avorio. Il repertorio ornamentale comprendeva decorazioni floreali e marittime, motivi nastriformi e raggi solari.


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