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Arte cinese: le porcellane della famiglia rosa

La porcellana cinese: una storia millenaria

L’arte della porcellana cinese è protagonista di una storia millenaria che trova la sua origine nel 1700 – 1600 a.C. nelle botteghe artigianali dell’Estremo Oriente, per poi diffondersi solo in un secondo momento, nel Vecchio continente. La civiltà neolitica di Yangshao (4.500-3.000 a.C.) è stata a lungo considerata la precorritrice di questa antica pratica, sebbene dagli ultimi anni del XX secolo in Cina iniziarono a comparire numerosi siti con ceramiche di ottima fattura, in particolare con le culture Cishan e Peiligang. Come testimoniano le produzioni Longshan, le prime ceramiche cinesi si presentavano come eleganti manufatti dalle pareti sottili e poveri di decorazioni; con le dinastie degli Shang (1675-1046 a.C), degli Zhou (581-557 a.C) e dei Tang (618-907 a.C.) la ceramica, sia sul piano delle forme che dal punto di vista ornamentale e tecnico: come documentano diversi manufatti policromi rinvenuti nei corredi funebri, i soggetti comprendono perlopiù figure umane in movimento, intente a compiere le più disparate azioni, animali e rappresentazioni di edifici.

A partire dal X secolo la produzione delle manifatture andò aumentando vertiginosamente, merito anche dei notevoli progressi tecnologici e delle richieste sempre crescenti provenienti dai mercati europei: sarà con la dinastie mongole degli Yuan (1279-1368) e dei Ming (1368-644) che iniziarono a diffondersi le celebri porcellane di colore «blu e bianco», ritenute tra i gruppi più popolari nella produzione ceramica cinese per la purezza delle forme e la qualità del decoro. Composizioni floreali, rappresentazioni di paesaggi e animali fantastici sono tra i soggetti maggiormente diffusi, dipinti con un naturalismo fino ad allora sconosciuto.

Analogamente sotto i Qing (1644-1911), si svilupparono le porcellane della «famiglia verde», della «famiglia gialla», della «famiglia nera» e della «famiglia rosa», in base ai colori predominanti nella decorazione e secondo una classificazione messa a punto da Jacquemart nel suo “Histoire Artistique Industrielle et Commercielle de la Porcellaine” (1862); le nuove porcellane policrome iniziarono a diffondersi a macchia d’olio su tutto il continente asiatico, invadendo letteralmente l’Europa, pervasa, allora, dal gusto per le chinoiserie.

Cina: le porcellane della Famiglia Rosa

Porcellana cinese appartenete alla Famiglia Rosa, courtesy Pinterest

La «famiglia rosa» (o yancai) rappresenta il momento più alto e fecondo della produzione ceramica cinese, sia dal punto di vista della padronanza tecnica che da quello decorativo. In questa particolare tipologia di porcellana è preponderante il colore rosa, ottenuto mediante uno smalto ricavato dal cloruro d’oro, reso opaco con l’aggiunta di ossido di stagno.

L’introduzione dello smalto rosa nella decorazione delle porcellane cinesi si fa comunemente risalire intorno al 1720. Furono tuttavia i Gesuiti europei a trasmettere agli artigiani cinesi la formula della porcellana rosa, nota anche come “porpora di Cassio”, dal nome del suo ideatore Andreas Cassius di Leida, che la mise a punto nel 1650.

La diffusione del colore rosa nella tavolozza degli artigiani ceramisti cinesi rappresentò un vero e proprio fenomeno culturale di costume, in grado di cambiare le tendenze e i gusti in Cina e, in particolare, nel continente europeo, dove furono ampiamente apprezzate nel corso dell’Ottocento.

Diversamente dalle tonalità verdi, gialle e nere, lo smalto rosa ben si adattava ai manufatti prodotti nelle fornaci di Jingdezhen, destinati sia al mercato cinese che all’Europa, per via dei colori più tenui e pastellosi rispetto alle altre famiglie cromatiche.
Caratterizzate dalla prevalenza di cromie di colore rosa e di tinte rosee rese opache o semi-opache dall’utilizzo del colore bianco, le porcellana della «famiglia rosa» si distinguevano per lo stile riccamente ornato, in ossequio alla moda Rococò.

Tipico della «famiglia rosa» è il decoro figurativo con sinuose e sensuali figure femminili raffigurate in autentici quadretti familiari in momenti di vita quotidiana, con bambini o giovani servitori al cospetto, in cui la scena è solitamente racchiusa entro una cornice decorata con motivi floreali o losanghe. Ma è possibile trovare anche manufatti di porcellana rosa totalmente decorati finemente a mano con decorazione di tipo floreale e dettagli bronzei.

La produzione di manufatti della «famiglia rosa» è piuttosto varia e comprende servizi da tavola per uso domestico (come piatti, tazze, coppe, stoviglie) e vasi cinesi per le mensole dei camini, generalmente destinate alle casate regnanti europee, ma anche riservate alla corte imperiale di Pechino, in cui veniva impresso il marchio dell’Imperatore (nianhao). Tra questi ultimi pezzi, particolarmente apprezzate per la delicatezza degli accostamenti cromatici e la raffinatezza dei disegni, oltre che per l’impasto di altissimo livello, sono le porcellane rosa realizzate durante il regno dell’Imperatore Yongzheng (1723-1735); ancora oggi le porcellane rosa risalenti al quarto imperatore della dinastia Qing incontrano un’ampia richiesta sul mercato mondiale.

Anche nell’ambito della produzione manifatturiera cinese riservata al mercato occidentale esistono pezzi di indiscussa qualità, come ad esempio quelle manifatture riportanti, oltre all’ornamento tradizionale, anche gli stemmi araldici della famiglia. Parliamo di quelle opere prodotte su commissione di importanti clienti europei, intenzionati ad abbellire con preziosi pezzi di chinoiserie gli interni delle loro abitazioni.

Immagine in anteprima: porcellana cinese appartenete alla Famiglia Rosa, del periodo Guangxu. Ph. courtesy Sotheby’s


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