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Ribalta Antica Genovese del Settecento

Cercheremo di riassumere i tratti e le caratteristiche principali di quello che consideriamo il mobile antico più elegante e raffinato per ogni genere di arredamento: la ribalta antica genovese.  Grazie ai commerci marittimi la città della Lanterna era in contatto continuo e costante con le maggiori capitali europee e quindi capace di importare diversi modelli e tipologie di arredi oltre a materiali e finiture.

L’Arte dei Bancalari

Genova ereditava dal Seicento un’illustre tradizione nella produzione di mobili riccamente scolpiti che andavano dai cassettoni “a bambocci” alle consolles con specchiere fastosamente dorate, su disegni di scultori quali Filippo Parodi (1630-1702). Le mutate dimensioni abitative e le diverse abitudini maturate tra nobiltà e borghesia, ribalta-ligure-luigi-XV-apertaimponevano però l’adozione di nuove tipologie d’arredo, più contenute e al contempo più specializzate, la cui realizzazione era affidata ai “bancalari”, ebanisti appartenenti a una corporazione con norme di accesso assai severe, ma che non legarono la propria opera ad ambizioni artistiche e che quindi, al contrario degli intagliatori (vere e proprie rock star nella lavorazione del legno) non divennero mai personalmente famosi. L’Arte dei Bancalari ovvero la corporazione degli ebanisti genovesi rifà il proprio statuto nel 1745 secondo norme e statuti che sono comuni ad altre città: regolavano l’apprendistato, le tasse alle quali venivano sottoposti, le prove che dovevano sostenere i maestri.

Impiallacciatura e Lastronatura 

Diventò di moda il mobile “impiallacciato” o “impellicciato”ribalta ligure(da impiallacciatura o impellicciatura, sottile lastra di legno pregiato o di svariati legni che ricopre interamente o in parte il mobile) tecnica raffinatissima che trovò largo consenso a Genova, in quanto a suo agio sia nei mezzanini degli austeri palazzi nobiliari che negli appartamenti della borghesia rampante e nelle residenze estive. A queste ultime, e alle stanze più modeste degli appartamenti cittadini, erano poi in gran parte destinati i caratteristici mobili dipinti a colori pastello con disegni floreali a tempera.

Qual’era la destinazione dei burò?

Contrariamente a quanto largamente pensato, i burò non sembravano previsti per le sale di rappresentanza nelle quali venivano prescelti i mobili dorati quanto piuttosto per i gabinetti di lavoro o per le camere da letto. Oggi invece troviamo che la raffinatezza di questi arredi renda il giusto servizio negli ambienti del soggiorno. Il cassettone a ribalta è un modello che troviamo a Genova così come in altre regioni italiane e che non è affatto comune in Inghilterra viene chiamato mezzo burò. L’uso dei bronzi importanti è insolito così come l’uso della madreperla e dell’avorio. Dovendo trovare dei denominatori comuni a questi esemplari, riscontriamo spesso le “spalle” laterali in massello di noce, le cornici di testa, il fronte sagomato a balestra con due piccoli cassetti sotto la calatoia. Nello scarabattolo, cassetti sagomati e lastronati con uno sportellino centrale.

ribalta antica genovese

Ribalta-Antica-Genovese-in-Noce-1700-a-1

Al di là delle varie produzioni (e destinazioni) al mobile del Settecento genovese viene riconosciuta l’elevata qualità d’esecuzione determinata, oltre che dalla bravura dei bancalari, anche dal gusto di una clientela assai esigente, desiderosa di mantenersi all’altezza del proprio glorioso passato e di dimostrare che nulla Genova aveva da invidiare alle raffinate coorti europee dell’epoca.

 


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