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Restauratore dei dipinti – il dottore dell’arte

Quello del restauratore è un mestiere ricco di fascino, che richiede passione per l’arte, senso artistico e una grande manualità. Proprio come un dottore si prende cura dei suoi pazienti, il restauratore si prende cura dei segni che il passato imprime sulle opere antiche, artistiche o architettoniche che siano, ripristinando il loro aspetto originario, nel pieno rispetto della collocazione storica e dei valori propri dell’artista. Restaurare un’opera non significa riportare le opere d’arte all’antico splendore, eliminando i segni che il passato ha infierito su di loro, ma rispettare quegli stessi segni che contribuiscono a caratterizzare l’opera, divenendo parte integrante del loro patrimonio.

Il lavoro del restauratore non si limita alla sola opera concreta ma include una parte fondamentale che precede quella restaurativa, ovvero quella di valutazione: integrando le proprie conoscenze storico-artistiche con la tecnica e le nuove tecnologie, il restauratore deve essere in grado di fornire una stima sull’arco di vita che può avere un’opera, fare una diagnosi sul grado di deteriorabilità dei materiali e sulle modalità di conservazione migliori per l’opera da restaurare e, nel caso di restauratori più esperti, essere in grado di acconsentire o di negare lo spostamento dell’opera per non comprenderne l’integrità. Quello del restauratore può essere classificato, in parte, anche un mestiere scientifico, richiede importanti conoscenze sulla storia dell’arte ma anche competenze in biologia e in chimica, richiede esperienza sul campo e metodo nel trattamento dei materiali.

Per diventare un bravo restauratore, infatti, occorre molta pratica in laboratorio per apprendere tutte quelle nozioni, altrimenti, difficilmente accessibili studiando solo sui libri. Un tempo era usanza andare a bottega da un restauratore esperto, per imparare i segreti del maestro artigiano, per osservare sul campo e “palpare” esattamente come un medico di vite umane gli oggetti sofferenti, bisognosi di restauro. Oggi, invece, esistono diverse accademie e istituti che erogano una formazione sia pratica che teorica nel campo del restauro, fornendo le competenze necessarie per poter operare nell’ambito della conservazione dei beni culturali.

Il mestiere del restauratore non si limita, tuttavia, ai beni culturali e alle opere antiche di alto valore storico-artistico-culturale, ma comprende più vaste aree di impiego, che vanno dal restauro di affreschi, dipinti, opere architettoniche e artefatti lapidei, al restauro di mobili, libri, automobili, ceramiche, gioielli e tessuti. Esistono inoltre anche aree di arte contemporanea che necessitano di interventi regolari di manutenzione: si pensi alle opere d’arte moderna o contemporanea realizzate, ad esempio, in cera o in materiale organico.

 

Le fasi di lavoro del mestiere di restauratore

Il lavoro del restauratore prevede diversi step:

  • esaminare lo stato dell’opera, il suo valore storico e artistico, e valutare i fattori che hanno provocato il suo deterioramento
  • analizzare le migliori tecniche di restauro, pianificando le attività di intervento, e individuare i materiali più idonei per l’opera in questione, per non rischiare di comprometterne lo stato originale
  • valutare se è possibile trasportare l’opera presso i laboratori di restauro o se installare un laboratorio sul posto, ricavando ad esempio uno spazio di lavoro in una chiesa, in un sito archeologico oppure in un edificio antico

 

Decalogo di manutenzione di un dipinto

Di seguito elenchiamo le buone pratiche da adottare per la conservazione e la manutenzione dei vostri dipinti:

  1. Non lasciate mai il dipinto vicino a fonti di calore come camini, stufe o caloriferi, specie se si tratta di tavole o di compensati
  2. Prediligete la pulizia con pennelli morbidi e asciutti oppure con piumini, in modo da eliminare delicatamente la polvere senza danneggiare l’opera. Non utilizzate mai strofinacci e nemmeno l’acqua o l’alcool per pulire il dipinto, in quanto potrebbe rimuovere alcuni tipi di pittura o modificarne la consistenza
  3. Per conservare i dipinti non esposti in maniera adeguata, avvolgete l’opera in schiuma o con della carta velina, preservandola così dallo sporco e dall’aggressione dell’umidità
  4. Se il dipinto perde dei pezzi di film pittorico oppure notate la formazione di una crettatura a ragnatela sempre più evidente sul dipinto, vi consigliamo di contattare tempestivamente un restauratore
  5. Se sul dipinto notate la presenza di macchie lucide e opache significa che il film pittorico è secco e asciutto e necessita, quindi, di una verniciatura
  6. Di tanto in tanto togliete i quadri dalle pareti e spolverate il retro; nel caso notiate delle macchie di umidità contattate un restauratore
  7. Se fumate all’interno della vostra casa i vostri quadri necessiteranno di una pulizia più frequente
  8. Se il vostro dipinto è su legno o ha una cornice o un telaio di legno potreste osservare la comparsa di alcuni ospiti indesiderati, come i tarli; in tal caso è opportuno eseguire subito una disinfestazione con prodotti specifici
  9. In linea generale, i quadri richiedono interventi di manutenzione ogni 10-15 anni: per il ripristino dell’opera è opportuno affidarsi alle mani esperte di restauratori professionisti e non ai “rimedi della nonna”, per non compromettere il suo stato originale

 

Dove restaurare un dipinto, un mobile, un lampadario

Se possedete un’opera da restaurare noi possiamo fare al caso vostro! Ghilli Antichità vanta tre laboratori di restauro, rispettivamente di dipinti, mobili e illuminazione. Nel laboratorio di restauro di mobili antichi, grazie alla gestione e all’occhio attento dell’ebanista Marco Girardi, ci occupiamo di ogni tipo di intervento conservativo, per riportare le opere al loro antico splendore, rispettandone le caratteristiche originarie e prestando attenzione particolare alle lucidature finali.

Il nostro laboratorio di restauro dipinto, diretto dall’Arch. Isabella Danesini, esegue invece interventi di opere sia su tela, che su tavola e carta, con lavori di consolidamento, stuccature, ritocchi e verniciature. Il principio fondamentale del nostro lavoro di restauro è il rispetto e il minimo intervento sull’opera d’arte, affinché questa possa conservare la sua bellezza originaria e la sua unicità. L’Arch. Paolo Giovannella, con un’esperienza di due generazioni attive nel campo, è il direttore del laboratorio di restauro di lampadari di Ghilli Antichità. Dal 1960 ci dedichiamo di illuminazione di interni e, in modo particolare, di restauro di lampadari antichi, integrando, ove possibile e se necessario, le parti mancanti con altre delle medesime caratteristiche e della medesima epoca.


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