Ghilli Antichità Milano » Valutazione antiquariato e mobili d’antiquariato
Il pregio dell’antiquariato è ormai chiaro a tutti, ma sappiamo davvero cos’è?
Prima di parlare di valutazione antiquariato facciamo un po’ di chiarezza.
Appartengono a questa categoria tutti gli oggetti antichi e quelle opere rappresentative di una determinata epoca storica. Parliamo di i tavoli e tavolini, poltrone e letti, vetrine e consolle, credenze e scrivanie, gioielli, sculture e dipinti.
Tutti gli oggetti di antiquariato sono oggetti di valore, vere e proprie opere d’arte che portano con sé il fasto e la bellezza dell’antichità. Ma sono sempre veri? È in questa ottica che si rende necessaria una valutazione antiquariato e quindi l’antiquario. L’antiquario non è solo colui che raccoglie, vende e acquista i prodotti di antiquariato, ma anche colui che identifica un determinato bene come oggetto di antiquariato.
Valutare un oggetto di antiquariato richiede conoscenza, professionalità ed esperienza, ma ci sono concetti base che tutti gli appassionati di antiquariato devono conoscere per non incappare in clamorosi errori:
Il primo passo necessario e fondamentale per valutare un oggetto di antiquariato è l’epoca a cui risale. Ogni epoca è contraddistinta da uno stile, dai materiali utilizzati e da altri fattori. Ecco quindi che, per collocare temporalmente un oggetto di antiquariato, è necessario essere conoscitori della storia dell’arte e dei periodi che l’hanno caratterizzata. Ogni epoca ha il suo stile.
Il 1600, in Italia, è stato caratterizzato da due periodi storici moto differenti tra di loro che hanno visto la tranquillità delle forme sostituita dall’estro e dal movimento. Stiamo parlando di Rinascimento e Barocco. Il Rinascimento, che aveva dominato nei secoli precedenti, con le regole della prospettiva e l’organizzazione dello spazio, con il ritorno all’essenziale e l’assenza di elementi decorativi, che aveva messo l’uomo al centro del suo pensiero, cede il passo al Barocco. La linearità rinascimentale si lascia travolgere da forme variegate e dalla sontuosità degli elementi delle costruzioni monumentali.
Il Belpaese nei primi anni del 1700 vedrà il Barocco lasciare il posto al Rococò, uno stile ispirato a Luigi XV e ai suoi vezzi, reinterpretato, però, in chiave raffinata. Dopo il Rococò, tra il 1760 e il 1820 si impone lo stile Neoclassico, che richiama l’imponente bellezza delle culture greca e romana. A dominare è il legno scuro e gli ornamenti dorati.
Sul finire del 1800 il neoclassicismo lascerà il posto al Romanticismo prima e all’Ecclettismo poi. Il primo caratterizzato dalle forme classiche il secondo dalla commistione equilibrata di diversi elementi delle varie epoche. Il 1900 aprirà le porte allo Stile Liberty che si compone di linee dinamiche e ornamentali. Dallo stile Liberty si passerà all’Art Decò, che si ispira a motivi geometrici classici con dettagli in oro. Dal 1940 in poi si parla di Arte Moderna.
Nella valutazione dell’antiquariato è necessario considerare la qualità dell’esecuzione. Un’esecuzione perfetta accresce il valore del bene, al contrario di una superficiale e grossolana. I dettagli, le rifiniture, le incisioni fatti in modo eccellente alzano il prezzo del mobile o dell’oggetto.
A determinare il pregio di un oggetto di antiquariato concorre anche il materiale utilizzato. Più è raro e prezioso più il valore salirà. Metalli preziosi, pietre preziose, legni pregiati, dall’oro alla giada, passando per il palissandro, il bois de violet e altri legni esotici, sono fattori di cui tenere conto nella valutazione.
Lo stato di conservazione indica la conservazione fisica di un mobile, un gioiello, sculture o dipinti. È il più evidente e più facile elemento da constatare nella valutazione antiquariato. È ovvio che migliore è la conservazione più alta sarà la valutazione ma bisogna tenere in considerazione anche l’epoca di realizzazione. Un mobile in ottimo stato di conservazione del ‘300 avrà un valore nettamente superiore rispetto ad uno dell’800. In questo caso entra in gioco il fattore della rarità.
La rarità di un elemento si determina in concomitanza di più fattori: stato di conservazione, materiali utilizzati ed epoca storica. Il buono stato di conservazione, l’utilizzo di un materiale pregiato e il maggiore lasso temporale trascorso rendono il mobile o l’oggetto raro e per questo dal valore altissimo. Il trascorrere del tempo mette a dura prova i materiali, che spesso subiscono ritocchi e restauri.
La presenza di certificati, firme, passaggi di proprietà, autenticazioni che accompagnano il bene oggetto di valutazione possono aumentare il valore dello stesso. È un’evenienza rara, soprattutto in alcuni contesti, ma nel momento della stima devono essere presi in considerazione.
Oltre la storia e l’identità dei proprietari, influiscono sul valore del bene, anche l’identità dell’artefice e il luogo di produzione. Conoscere tutte queste informazioni, alle volte è abbastanza complesso, ma sono determinanti per la stima.
Nella valutazione di un mobile è necessario prestare attenzione anche a quello che nasconde: l’interno. La ferramenta, i chiodi, le serrature, i tipi di incastro sono fondamentali, poiché rilevano molte cose della storia del mobile. Fino ai primi anni dell’800 i chiodi erano realizzati a mano, per cui avevano una testa quadrata o a farfalla e una punta allungata e irregolare. Successivamente iniziarono ad essere prodotti industrialmente, così come li conosciamo oggi: punta cilindrica e testine tonde.
Anche le serrature hanno subito dei cambiamenti con il trascorrere del tempo. Nel 700 erano applicate ai cassetti e avevano un chiavistello sottile a molla semplice. Nell’800 invece le serrature erano ad incasso e avevano un chiavistello più grande e a molla complessa. Fate molta attenzione all’interno dei cassetti, solitamente è quella che subisce più danni e quindi più restauri. Controllate.
Queste variabili devono essere considerate contemporaneamente, una non può escludere l’altra al fine di avere una valutazione corretta e veritiera.
I mobili e i pezzi d’antiquariato più interessanti sono: i tavoli e tavolini, le poltrone e i letti, le vetrine e le consolle, le credenze e le scrivanie. Rientrano in questa categoria sia i mobili vecchi che quelli antichi, generalmente costruiti prima del XIX secolo.
Solitamente i mobili d’antiquariato subiscono diverse modifiche, sia perché usurati dal passare del tempo, sia per adattarli alle nuove necessità che si presentano man mano. Nell’antiquariato il restauro è consentito e quando è parziale rende comunque il mobile o l’oggetto che l’ha subito originale.
Fate attenzione ai mobili in stile, cioè quelli che replicano un mobile antico in modo molto fedele ma sono di produzione recente.
Solitamente i mobili con un buon stato di conservazione hanno un prezzo alto ed è possibile acquistarli presso gallerie di antiquariato, collezionisti, presso aste dedicate, oppure presso negozi di antiquariato. Negli ultimi periodi si è assistito anche ad un incremento del commercio on line di oggetti di antiquariato.
Splendidi pezzi, con prezzi più bassi, si trovano presso mercatini dell’usato. Sono delle occasioni da cogliere al volo ma solitamente questi oggetti non hanno un buon stato di conservazione.
Nell’acquisto di mobili o oggetti di antiquariato fate sempre attenzione: rivolgetevi a case d’asta o mercanti di comprovata serietà; diffidate dei prezzi troppo bassi di pezzi in ottimo stato di conservazione; per una maggiore sicurezza affidatevi ad un esperto del settore; chiedete sempre un certificato di autenticità.
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